Il medioevo ad Assemini:una storia di conquiste e libertà
Il Medioevo di Assemini, allora detta Arsemine, ha visto il paese passare dall'influenza bizantina al Giudicato di Cagliari fino al feudalesimo degli Aragonesi, con Berengario Carroz e la Signoria di Quirra
Al pari di molti altri centri sardi, durante l’Alto Medioevo Assemini appartenne all’area di influenza bizantina e ancora oggi sono visibili numerose vestigia risalenti a tale periodo, fra cui la chiesa di San Giovanni Battistadalla caratteristica pianta a croce greca. Successivamente il paese, allora denominato "Arsemine”, fu inserito nel Giudicato di Cagliari, inizialmente nella Curatoria di Campidano e poi in quella di Decimo. È datato 1107 il documento nel quale è riportata la donazione del territorio circostante fatta da Tochitorio II al duomo di S. Lorenzo di Genova, transazione confermata pochi anni dopo dall’arcivescovo di Cagliari in persona.
Nel 1324, nella vicina località di Lutocisterna ebbe luogo la battaglia decisiva tra le truppe pisane di Manfredi di Donoratico e quelle degli aragonesi guidate dall’infante Alfonso. In seguito alla vittoria di queste ultime e all’instaurazione del feudalesimo, Assemini fu assegnata al capitano Berengario Carroz come premio per l’eccellente condotta in battaglia, insieme alle terre limitrofe che in seguito avrebbero formato la Signoria di Quirra.
A testimonianza di una certa importanza raggiunta dal paese nel tardo Medioevo, il 23 gennaio 1355 Assemini ebbe modo di inviare una propria rappresentanza a Cagliari, al primo parlamento convocato da Pietro IV. Durante il Quattrocento, infine, tutto il comprensorio cadde nelle mani dei Centelles, dopo il matrimonio fra Luigi e Toda Senesterra Carroz.