Dionigi Scalas, esempio di carisma e senso civico
Dionigi Scalas, sindaco di Assemini, ricevette la Medaglia d'oro al valor civile e la nomina a cavaliere per il senso civico e il carisma messi in mostra durante l'alluvione del 1892, che distrusse il Campidano causando duecento morti.
Si può passare alla storia per i motivi più svariati: scoperte scientifiche, prodezze sportive, eroismo in guerra. Talvolta sono le persone comuni a guadagnarsi un posto nell’immortalità grazie ad atti di coraggio durante disastri ambientali come è capitato a Dionigi Scalas, già sindaco di Assemini, distintosi per l’encomiabile condotta durante la disastrosa alluvione che colpì il Campidano nell’ottobre del 1892, a seguito dello straripamento dei due torrenti Flumini Mannu e Flumineddu.
Il disastro causò oltre duecento vittime e i paesi più colpiti furono San Sperate, Elmes ed Assemini, dove il livello delle acque superò il metro e cinquanta. La devastazione era tale che i soccorsi impiegarono due giorni per arrivare e il ricordo di questo flagello è testimoniato ancora oggi dalla popolare canzone S’unda manna, dalla quale è stato tratto un fortunato spettacolo teatrale.
Dionigi Scalas, all’epoca primo cittadino di Assemini, ebbe la provvidenziale idea di radunare tutti i paesani nella chiesa di San Pietro, luogo relativamente sicuro. Il triste spettacolo delle donne e dei bambini zuppi di acqua che cercavano di raggiungere il luogo sacro mentre gli uomini provavano disperatamente a salvare qualche derrata venne descritto dai cronisti dell’Unione Sarda in un articolo dell’epoca. Per il carisma e il senso civico dimostrati, al sindaco della cittadina venne conferita la Medaglia d'oro al valor civile, venendo nominato cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia con un Regio Decreto del 22 gennaio 1893.